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Il NIST pubblica un rapporto sulla blockchain per i principianti aziendali

Il National Institute of Standards and Tecnologie degli Stati Uniti ha pubblicato un rapporto sulla blockchain volto ad aiutare le aziende che stanno valutando l'adozione di questa Tecnologie.

Il National Institute of Standards and Tecnologie , un'agenzia non regolamentatrice del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, ha pubblicato una panoramica della Tecnologie blockchain, volta a chiarire le caratteristiche centrali della Tecnologie, i suoi limiti e i malintesi più comuni.

IL documento si rivolge ai principianti della blockchain, in particolare alle organizzazioni che stanno valutando di adottare la Tecnologie e a coloro che cercano di andare oltre il "clamore" che circonda la blockchain. Gli autori ricordano ai lettori che le aziende sono spesso tentate dalle nuove Tecnologie, ma che dovrebbero essere sicure che la blockchain sia adatta alle loro operazioni prima di tuffarsi.

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"I responsabili IT di un'azienda devono essere in grado di dire: abbiamo capito questo, e poi essere in grado di argomentare se l'azienda ha bisogno o meno di utilizzarlo sulla base di questa chiara comprensione", ha affermato Dylan Yaga, informatico e ONE degli autori del rapporto.

Il rapporto individua i malintesi più comuni sulla blockchain in relazione al controllo, alla gestione dell'identità e alla fiducia, spiegando che, sebbene la blockchain sia decentralizzata e non venga controllata da alcuna istituzione centrale, gli sviluppatori, in quanto creatori e manutentori del sistema, esercitano un certo livello di controllo sulla blockchain.

Allo stesso modo, la blockchain non ha controllo sulla condotta degli utenti e ha solo l'autorità di eseguire "regole e specifiche di transazione". Le persone, afferma il documento, spesso sbagliano nel pensare che la blockchain fornisca un mezzo per attribuire identità del mondo reale a coloro che sono associati a chiavi private.

Gli autori sottolineano inoltre che esiste l'errata convinzione che le blockchain siano sistemi senza fiducia e affermano che, in realtà, affinché la blockchain funzioni, è necessaria una grande fiducia nella Tecnologie, negli sviluppatori e nella cooperazione degli utenti.

Per quanto riguarda i limiti del sistema, il NIST afferma che l'immensa quantità di energia e larghezza di banda richiesta per alimentare la blockchain è problematica. Inoltre, poiché gli utenti devono gestire le proprie chiavi private, perdere la chiave comporta rischi maggiori rispetto alla perdita di un nome utente o di una password su piattaforme centralizzate.

Il rapporto è aperto al feedback del pubblico fino al 23 febbraio.

Catenaimmagine tramite Shutterstock

Picture of CoinDesk author Annaliese Milano