Bitcoin crolla sotto gli 80.000 dollari insieme al crollo del 5% del Nasdaq mentre si intensifica la controversia sui dazi cinesi
In mezzo a questa carneficina, l'oro ha continuato a essere molto richiesto, raggiungendo un altro massimo storico.
Cosa sapere:
- Giovedì, Bitcoin e i titoli tecnologici sono crollati, poiché gli investitori hanno riflettuto due volte sullo storico Rally di ieri.
- Un chiarimento della Casa Bianca in tarda mattinata ha aumentato l'aliquota tariffaria effettiva sulla Cina dal 125% al 145%, contribuendo a far scendere il Nasdaq da una perdita del 4% al 5,5%; anche il Bitcoin ha fatto lo stesso, scendendo a 79.000 dollari.
- L'oro ha raggiunto un livello record e il dollaro è crollato, mentre gli operatori hanno spostato l'attenzione dall'inflazione al rischio geopolitico.
Dopo un breve sussulto di sollievo mercoledì, giovedì i grafici Mercati tornati a mostrare segni di squilibrio, con l'attenzione rivolta a un potenziale conflitto più ampio tra Stati Uniti e Cina.

Anche le Cripto hanno subito un duro colpo. MicroStrategy (MSTR) ha perso l'11,2%, mentre Coinbase (COIN) e Marathon Digital (MARA) hanno perso rispettivamente l'8,1% e il 9,3%.
Già in forte ribasso durante la sessione, la svendita delle azioni è aumentata dopo uncinguettarecircolata la notizia che un funzionario della Casa Bianca ha confermato che l'aliquota tariffaria totale sulla Cina è ora pari al 145%, non al 125% come affermato ieri dal Presidente Trump.
L'Ordinanza Esecutiva specifica che l'aliquota tariffaria "reciproca" è salita dall'84% al 125% da un giorno all'altro. Sommata all'attuale tariffa del 20% sui prodotti correlati al fentanil, l'aliquota totale raggiunge il 145%.
La Cina, nel tentativo di contrastare i dazi iniziali di Trump, ha dichiarato che avrebbe ridotto le importazioni di film americani, intensificando la guerra commerciale tra i due Paesi.
Nel frattempo, l'oro sta salendo del 3% e ha raggiunto un nuovo massimo storico di 3.168 dollari. L'indice DXY, che misura il dollaro USA rispetto a un paniere di valute estere, è sceso sotto quota 101, invertendo di fatto l'intero Rally di novembre e ora in calo del 9% rispetto ai massimi di gennaio.
Ambiente politicamente carico
"Le prospettive macroeconomiche sono tutt'altro che sicure", ha affermato Kirill Kretov, esperto senior della piattaforma di automazione del trading Cripto CoinPanel. "Questo è un contesto politicamente carico, in cui i titoli dei giornali hanno il potere di rimodellare il sentiment quasi istantaneamente".
"Un fattore chiave per l'oscillazione attuale è la Politiche commerciale", ha aggiunto Kretov, con le politiche tariffarie in continua evoluzione dell'amministrazione Trump che aumentano le preoccupazioni sull'inflazione. "Qualsiasi escalation su questo fronte complicherebbe il processo decisionale della Fed e potrebbe potenzialmente far deragliare l'attuale narrativa di mercato", ha affermato.
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