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La stablecoin supportata dall'oro può aiutare la Russia a eludere le sanzioni, suggerisce una banca di proprietà del governo
Gli Stati Uniti T riuscirebbero a toccare un rublo "cripto-oro", affermano i ricercatori della banca VEB.
I ricercatori della banca russa VEB hanno suggerito al Paese di emettere una stablecoin basata sull'oro per i pagamenti internazionali, per eludere le sanzioni imposte dopo l'invasione dell'Ucraina a febbraio.
L'istituto di ricerca e competenza della banca di proprietà del governo ha preso in considerazione l'idea in un rapporto intitolato "Pagamenti globali sotto sanzioni: stato attuale e prospettive" (PDF in russo) in cui si afferma che il Ministero delle Finanza deve creare un quadro normativo che stabilisca come le aziende russe soggette a sanzioni possano utilizzare le criptovalute.
Il rapporto, presentato mercoledì durante laForum economico internazionale di San Pietroburgo, propone misure per consentire alla Russia di commerciare a livello internazionale, eludendo le sanzioni volte a isolare il paese dai Mercati dei capitali globali.
L'oro può essere uno strumento utile per compensare la perdita della maggior parte delle entrate da esportazione della Russia, affermano gli autori. Per ONE, il paese può vendere le sue riserve ad acquirenti in paesi che T supportano le sanzioniSecondo il rapporto, gli accordi sarebbero difficili da tracciare, perché avverrebbero allo sportello.
Il metallo può anche servire come supporto per una stablecoin "golden ruble". "Gli americani T avranno alcun mezzo per bloccare le operazioni con il cripto-golden ruble perché il prezzo sarà legato al prezzo dell'oro sul mercato globale", si legge nel rapporto. La stablecoin verrebbe utilizzata esclusivamente per regolare le transazioni di importazione ed esportazione, non per i pagamenti all'interno della Russia, afferma.
ONE svantaggio: la stablecoin dovrà esistere per sette-dieci anni prima di affermarsi come Criptovaluta affidabile, sottolineano gli autori.
Gli autori suggeriscono anche di aumentare la collaborazione con Cina, India e altri paesi BRICS, Brasile e Sudafrica, inclusa la creazione di un sistema di regolamento basato su blockchain. In alternativa, ogni paese potrebbe emettere la propria valuta digitale circolante sui Mercati nazionali che sarebbero collegati da "corridoi" per il regolamento.
Il rapporto menziona la popolarità diCripto mining in Iran, affermando che il paese sta utilizzando con successo le criptovalute per aggirare le sanzioni statunitensi. Il caso dell'Iran "dimostra che le criptovalute possono essere una vera alternativa al dollaro statunitense in determinate circostanze".
Anna Baydakova
Anna scrive di progetti e normative blockchain, con un'attenzione particolare all'Europa orientale e alla Russia. È particolarmente entusiasta delle storie sulla Privacy, sulla criminalità informatica, sulle politiche sanzionatorie e sulla resistenza alla censura delle tecnologie decentralizzate.
Si è laureata presso l'Università statale di San Pietroburgo e la Scuola superiore di economia in Russia e ha conseguito un master presso la Columbia Journalism School di New York City.
Si è unita a CoinDesk dopo anni di scrittura per vari media russi, tra cui il principale organo di stampa politico Novaya Gazeta.
Anna possiede BTC e un NFT di valore sentimentale.
